Nessuno ci fará entrare

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Nessuno ci fará entrare

Brian Freschi e Anna Ferrari

Recensore : Gioacchino D’Anto

“Nessuno ci farà entrare” è il nono albo a fumetti della “Manticora Autoproduzioni”, una casa editrice bolognese che ha radunato otto giovani talenti dell’Accademia di Belle Arti del capoluogo emiliano. Di recente, la Manticora si è aggiudicata il Premio Micheluzzi 2017 come migliore Storia Breve per “Nobisi”, contenuto nel volume corale de “Le Piccole Morti”.


Non a caso, “Nessuno ci farà entrare” dimostra come lo sceneggiatore Brian Freschi sia particolarmente abile a condensare in poche pagine, una storia che funziona alla grande.
Che tale concetto venga portato all’estremo ne “Nessuno ci farà entrare” è un’ipotesi parecchio valida: la “brevitas” d’altronde è l’idea caratterizzante alla base di questo mini-volume a fumetti.
Meno di dieci pagine completamente mute, tavole in nero/bianco e nessuna introduzione.


“Nessuno ci farà entrare” è dunque una lettura di pochi minuti, ma di certo non è un’opera che pecca di essere essenziale e sbrigativa.
Questo perché in poche tavole, la coppia Freschi/Ferrari riesce a piazzare degli interessantissimi riferimenti extratestuali, in particolare estetiche della tradizione celtica e un sostanzioso rimando chiaramente lovecraftiano.


La storia procede infatti in senso verticale: una colonia di folletti al lavoro in un grosso albero, scopre l’esistenza di un portale nascosto, l’accesso alle viscere della terra, o per i fanatici del Solitario di Providence, l’abisso, il vuoto, la dimora di aberrazioni assortite e creature striscianti.
E il finale (non-finale?) della storia lascia intuire una certa affinità stilistica, ma allo stesso tempo lascia al lettore le relative congetture e non meglio specificate chiavi di lettura, come anche è giusto che sia per un fumetto muto.
Alcuni potrebbero interpretarlo come un monito a non addentrarsi nella conoscenza di entità sconosciute alla razionalità umana, altri magari come addirittura un racconto eco-friendly, insomma, quello che è certo è che “Nessuno ci farà entrare” fa del non-detto (letteralmente) uno dei suoi punti di forza.


Vale la pena spendere anche un paio di righe sul comparto grafico.
La storia, interamente disegnata in grafite da Anna Ferrari, assume dei tratti fiabeschi, a metà tra un fantasy ed illustrazioni per un volume per bambini, controbilanciato però dalle ultime due tavole sorprendentemente più “dark”.


In conclusione, “Nessuno ci farà entrare” mette in chiaro le numerose potenzialità delle storie brevi e del fumetto muto, ma allo stesso tempo anche la conferma che le case editrici italiane del fumetto autoprodotto sono da tenere
costantemente d’occhio.