Non mi piacciono i film di Anna Magnani: Il caso Wilma Montesi

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Non mi piacciono i film di Anna Magnani: Il caso Wilma Montesi

Mario Pacelli

Recensore : Alice Chiesurin

11 aprile 1953. Spiaggia di Torvajanica, Roma: una ragazza è stata trovata morta sulla spiaggia. Ma chi è questa sconosciuta? 

 

Wilma Montesi è una vittima della giustizia italiana e di un omicidio che ancora oggi non ha trovato il suo colpevole, una semplice ragazza dal comportamento normale che ha il desiderio di entrare nel mondo dello spettacolo, sullo sfondo di una Roma quasi felliniana (come quella descritta nel celebre film “La dolce vita”). Viene subito allertato la caserma dei carabinieri di Pratica di Mare e le indagini iniziano: il corpo arriva all’obitorio e inizia l’autopsia, il riconoscimento del corpo da parte della famiglia avverrà solo due giorni dopo (elemento molto strano che seguirà l’intera indagine). Le indagini non sembrano interessare tanto la giustizia, tanto che il 3 gennaio 1954 il caso verrà archiviato come disgrazia, siglando la morte come pediluvio accidentale e fatale. 

Qui sarà l’inizio della fine: l’opinione pubblica inizia a dubitare della sentenza del tribunale e iniziano ad andare a fondo nella vicenda, scoperchiando un vaso di Pandora senza fine. Vari giornalisti iniziano a pubblicare articoli riguardanti la vita di Wilma, presunte verità e collegamenti tra la ragazza e alcune personalità di spicco della Roma bene. Il caso diventa subito uno strumento politico, fomentato dalla stampa stessa che ha messo in piazza tutta una serie di testimonianze vere o presunte su Wilma e su tutta la polvere nascosta sotto il tappeto della Roma degli anni ’60, come orge, droga, festini e traffici illegali. 

Seguiranno altre due inchieste, una a Roma e una a Venezia, che non faranno altro che rendere ancora più complicata la questione e alla completa assoluzione di quello che era stato considerato il colpevole della morte della Montesi. 

 

Un libro-inchiesta che ripercorre uno dei casi che è stato capace di mettere in crisi le istituzioni della Repubblica Italiana, tanto da essere ricordato come il Caso Montesi. Una pagina nera della cronaca italiana, raccontata da Mario Pacelli con un linguaggio veloce e preciso, fondamentale per raccontare la triste storia di Wilma Montesi. Un taglio giornalistico che sciorina menzogne ufficiali, indagini carenti e depistaggi fatti sia dalle forze dell’ordine (alcuni sopralluoghi o ricerche sono stati piuttosto lacunosi) sia dai giornali italiani, “colpevoli” di aver utilizzato la libertà di stampa per parlare del caso, portando la testimonianza di persone che dicevano di essere entrate in contatto con Wilma. Vero o falso? Non ci è dato più saperlo ormai, perchè come in ogni caso mediatico che si rispetti nessuno aveva visto niente

I vari elementi chiamati all’interno del libro e la presenza delle testate giornalistiche, con annessa data, dimostrano una grande ricerca d’archivio da parte dello scrittore, che si è preso il compito di prendere in mano tutti i fili della vicenda per riportare alla mente degli italiani un caso poco conosciuto. Tutti questi fili mettono in luce una triste verità: “il caso Montesi era diventato una vera e propria impresa commerciale con notevoli capitali a disposizione per pagare pretese rivelazioni, spesso ai limiti dell’assurdo”. 

 

Ultimo elemento di interesse: il titolo del libro. C’è chi si starà chiedendo il legame tra Wilma Montesi e Anna Magnani, e perchè si vuole esprimere un giudizio negativo sui suoi film. Non sarò io a svelarvelo quindi non vi resta che leggere il libro!