Roberto Campagnoli Francesca Lignini
Recensore : Roberta Todaro
Questa è una storia d’amore un po’ particolare; quando Roberto e Francesca non credevano più di poter provare dei sentimenti forti per altre persone le loro strade si incrociano per caso. Scocca una scintilla tra i due.
Lui è uno scrittore, sta cercando di scrivere un libro per un concorso, un libro incentrato su qualcosa di estremamente importante per l’uomo: le mani. L’unico problema è il suo blocco che non lo fa andare avanti; porta sempre con sé un deambulatore, soprannominato Dea e per questo la gente a volte lo guarda strano. Lei lavora con le mani, è una massaggiatrice.
I due si incontrano in un bar “grazie” ad un dolcetto esposto, l’ultimo del suo tipo, che Roberto è determinato ad avere prima di lei.
Da qui i due continuano a parlarsi ogni giorno, a conoscersi e, alla fine, incontrarsi. Roberto le dice del suo progetto, del suo libro chiedendo anche il suo aiuto e Francesca accetta volentieri.
La mattina si incontrano nello studio, parlando e scrivendo il libro. Il pomeriggio o la sera si vedono per stare insieme, sono una coppia ormai.
Il libro, tra alti e bassi, verrà concluso ma non tutto è sempre rose e fiori. Anche nella vita privata dei due protagonisti ci sarà un momento basso, molto basso.
Il libro è scritto in terza persona poi, dall’epilogo in poi, sembra essere in prima persona, precisamente il punto di vista di lei.
Il libro, nonostante sia abbastanza scorrevole, è risultato un po’ confusionario; la storia tra i due protagonisti inizia davvero velocemente, cosa che può succedere anche nella realtà. L’intesa tra i protagonisti è palpabile, peccato però ci siano pochi dialoghi; la maggior parte sono scene, luoghi, situazioni, sensazioni e pensieri, ogni tanto si legge qualche dialogo.
Il libro ha del grande potenziale, ma non cattura pienamente l’interesse del lettore… ed è un gran peccato perché la storia, di base, c’è!