Il portone rosso

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Il portone rosso

Alessandra Piccinini

Recensore : Alice Chiesurin

Verde. Rosso. Sono le prime due parole che ci catapultano nella vita di Ludovica, coinvolta in un grave incidente di cui non vengono svelati i dettagli. Una corsa veloce in ospedale e poi il buio.

 

Ci si risveglia nel passato, ogni capitolo racconta una vicenda della vita di Ludovica, oggi brillante avvocato quarantenne, per farci scoprire passo dopo passo chi è e qual è il suo bagaglio di vita. Come in una playlist ogni capitolo è collegato a una canzone, capace idealmente di racchiudere il tema del capitolo. La vita di Ludovica è costellata di esperienze all’estremo del legale e della pericolosità, ama sperimentare e portarsi al limite sfidando costantemente l’ignoto. Quando sta per perdere quasi tutto arriva alla consapevolezza di voler cambiare completamente per diventare una donna bella e determinata a raggiungere i suoi obiettivi. Inizia così un nuovo periodo in cui accetta mille incarichi, anche più di quelli che riesce a fare, lascia il ragazzo con cui stava per buttarsi a capofitto in un’altra storia più stimolante. Conosce G. e inizia a cercare la sua approvazione in tutto, dal modo di vestire al comportamento, ma le cose naufragano poco per lo stile di vita diverso che entrambi hanno. 

 

Le cose sembrano cambiare nuovamente col terremoto del 2016, quando Ludovica inizia a chattare con S., un uomo molto colto e intelligente ma irrequieto e dai modi decisamente singolari. Comincia a coinvolgere Ludovica nelle sue perversioni sessuali e cerca di controllarla facendola sentire spesso a disagio e fuori posto, cerca anche di convincerla ad abbassare le sue difese per lasciarsi proteggere da lui fino ad annullare quasi completamente la sua persona. Ludovica se ne rende conto ma il baratro in cui sta cadendo è profondo e rialzarsi non è facile, forse è meglio lasciarsi andare del tutto: si sente inadeguata e vuota rispetto ad S. e non riesce ad allontanarlo del tutto dalla sua vita. 

 

Quando arriva al fondo Ludovica ha solo due scelte: annullarsi completamente o riprendere in mano i cocci della sua vita per rialzarsi e combattere. Cosa sceglierà? Riuscirà a varcare di nuovo quel portone rosso che l’aveva vista a quattro anni prendere coscienza della sua identità (“io sono Ludovica e ho quattro anni”) e cercare ancora una volta di risollevarsi? 

 

 

Il portone rosso ci presenta la storia di Ludovica con un taglio particolare e innovativo: ogni capitolo sembra descrivere un pezzo del suo carattere e del suo vissuto, collegato agli altri in un grande flashback che ripercorre tutta la vita della protagonista, scandita da canzoni con un significato preciso e unico, creato ad hoc per quel momento. Ogni capitolo lascia l’impressione di essere come un brano di una playlist già delineata, che racchiude le mille sfaccettature del carattere della persona a cui appartiene. Ogni canzone/capitolo diventa quindi fondamentale per capire chi è Ludovica e perchè ha fatto quelle scelte di vita che spesso l’hanno portata al limite fino quasi a farla soccombere. Il punto più basso lo raggiunge con S., uomo problematico e dai comportamenti allarmanti. 

 

La forza dell’autrice sta però nel riconoscere la situazione e presentarla al lettore in maniera chiara, in modo da lasciare un insegnamento di vita molto importante: non dubitare mai della propria persona e delle proprie capacità, anche se qualcuno vuole farci sentire inferiori. 

La presenza di chat trascritte fedelmente rende la storia quasi realistica e le discussioni che ci sono tra Ludovica ed S. presentano una scrittrice molto colta, dedita a letture di filosofia molto impegnative. 

La scelta di dividere i capitoli in singoli episodi della vita di Ludovica, non sempre collegati tra loro, a volte rende la lettura poco scorrevole e frammentaria ma nel complesso risulta incalzante e coinvolgente, si sente il bisogno di sapere quale sarà il prossimo passo di Ludovica e se riuscirà a trovare il controllo e la sicurezza che desidera. Necessità resa più pressante dall’uso della prima persona, che fa diventare i pensieri di Ludovica i nostri.