Ciò che non lava l’acqua

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Ciò che non lava l’acqua

Bruno Tognolini

Recensore : Antonio Canale

Spesso, Bruno Tognolini viene associato alle fiabe per bambini. Chiaramente non nella sua accezione diminutiva ma, semplicemente, è quello a cui l’autore si è più dedicato. Per questo, "Ciò che non lava l’acqua", edito Gallucci Editore, merita un’attenzione diversa, proprio perché esce fuori, ma non troppo, dagli abituali schemi dello scrittore, il quale classifica esso stesso il libro come: "racconti per i lettori adulti". Il libro narra la storia di una lavandaia senza tempo che lava i panni nel fiume ascoltando gli aneddoti e le storie delle altre donzelle che, assieme a lei, lavano i panni nel fiume. Così come i panni sporchi, anche le storie, definite "fàule" (favole), vengono passate al vaglio dalla donna, alla ricerca di quelle macchiate di bugia e quelle pure e sincere degne di essere faùle da tramandare . Dieci storie che si intrecciano intorno ad un lavatoio, o in riva al fiume, raccontate dalla voce narrante che è quella della lavandaia stessa. Una lavandaia "senza tempo", poiché si intrecciano storie del passato con quelle recenti di computer, sballottando il lettore in epoche diverse da fàula a fàula. Dalla storia dell’ingenuo Zizì Sabonète, amante delle saponette, a quella del vecchio burbero Zuanne Aresti a caccia dei bambini maleducati; dal tecnico programmatore Matteo Canu, alla ricerca di un ricordo perduto, un "virus" nella sua memoria, ad Elena, la bambina che ha scoperto che mentire non è corretto nemmeno per scherzo. "Ciò che non lava l’acqua” è un volume di 122 pagine, scritto da un autore che ha saputo parlare agli adulti utilizzando faùle per bambini che lasciano al lettore un messaggio, uno spunto attorno a cui riflettere, rassicurato dal lento scorrere del fiume che porta tutto via con sé…